Renzi definisce la manovra 2026 “mediocre, priva di ambizione”. Nell’intervista a L’Altravoce critica Meloni e propone tagli al cuneo fiscale
La legge di bilancio 2026 ha scatenato un acceso dibattito politico, con Matteo Renzi tra i più duri oppositori. Come riportato nel suo sito, www.matteorenzi.it, in un’intervista concessa a L’Altravoce – Il Quotidiano Nazionale il 30 ottobre 2025, l’ex premier ha criticato fortemente l’operato del governo Meloni, definendo la manovra economica «la più mediocre mai vista, priva di contenuti, senza ambizione».
Nel cuore del confronto politico, Renzi sottolinea come le risorse stanziate siano frutto di scelte sbagliate: «Questo è il Governo che torna a finanziare il Cnel solo in una logica di consenso, esattamente come finanzia la sagra del fungo porcino di Lariano: cioè noi tagliamo i soldi per riportare i cervelli dall’estero e finanziamo le marchette territoriali di Lollobrigida?».

Nessuna visione per la crescita economica
Renzi accusa il governo di mancanza di progettualità: «Negli oltre 140 articoli non si trovano misure per la crescita. L’Italia cresce sulla spinta del Pnrr. Cosa succederà quando finiranno queste risorse?». La proposta è chiara: rilanciare Industria 4.0, ridurre la tassazione sul lavoro e fermare l’esodo dei giovani qualificati.
Tra le proposte chiave, l’ex premier rilancia la Startax, una misura per tagliare l’Irpef agli under 40 elaborata dal professor Tommaso Nannicini, e una revisione più incisiva del sistema fiscale: «Serve anche abbattere le tasse sul lavoro di chi è più adulto. Il problema abitativo è reale: non si risolve tassando gli affitti seppur brevi ma aumentando gli stipendi e elaborando un piano casa».
Un’Italia che teme l’innovazione
Renzi denuncia un atteggiamento conservativo nei confronti dell’innovazione, in particolare nel settore sanitario: «Io punterei su un investimento strategico in AI e innovazione anche soprattutto al servizio della sanità. La tecnologia può migliorare il servizio e fa risparmiare anche un sacco di soldi. Invece noi abbiamo paura del futuro e tassiamo il presente».
Infine, l’ex premier si scaglia contro le scelte fiscali penalizzanti: «Parlano di sicurezza ma non intervengono sulla carenza di organico delle forze dell’ordine, che in compenso spediscono in Albania a sorvegliare centri vuoti. Uno scandalo».
Nel complesso, Renzi propone un’alternativa che punta sulla razionalizzazione della spesa, incentivi all’occupazione giovanile, investimenti in innovazione e semplificazione fiscale, invitando il governo a guardare avanti: «Se vogliamo cambiare davvero, smettiamo di tassare il presente perché siamo spaventati dal futuro».